Tombe dei giganti

Data di pubblicazione:
09 Aprile 2021
Tombe dei giganti

Le aree sacro-sepolcrali sono costituite dalle tombe di giganti, indicate così dalla fantasia popolare per la grandezza delle strutture, e talvolta in ambiente granitico dalle tombe in tafone, cavità naturali chiuse da muretti.
Le tombe di giganti, in numero da uno a quattro, sono distanti dal nuraghe e afferiscono talvolta a più monumenti.
Le tombe più antiche presentano una struttura megalitica, evidente sia nella camera sepolcrale sia nei bracci che definiscono lo spazio semicircolare ai lati dell’ingresso (esedra) sia infine nel muro che recinge l’area come un confine sacro.
L’ingresso alla camera è chiuso da una lastra rettangolare superiormente convessa, scorniciata nel contorno e traversata da un listello in rilievo (stele centinata) con alla base una piccola apertura arcuata. Questa ha i precedenti cultuali nella "falsa-porta" degli ipogei neo-eneolitici ad indicare l’ingresso al mondo dei morti e formali nella lastra di chiusura del dolmen di Sa Coveccada di Mores. Particolare interesse rivestono la stele della tomba di giganti di Luzzanas, esposta nel museo di Ozieri, che reca i segni dei culti ipogeici e megalitici e la tomba di Malacarruca di Alà dei Sardi che accanto ad arcaici elementi strutturali conserva una cassettina litica per offerte, scavata nel braccio dell’esedra.
Le tombe più recenti, costruite con pietre disposte a filari di tecnica nuragica, presentano sopra l’ingresso un concio trapezoidale con tre cavità destinate ad accogliere tre betilini conici di carattere cultuale, ma di oscuro significato.
Le fonti tardo - antiche riferiscono che negli spazi antistanti queste tombe si svolgevano riti per propiziare la salute e la fecondità.

Ultimo aggiornamento

Martedi 29 Giugno 2021